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Il Piano Nazionale per la Prevenzione (PNP) 2014-2018 è il principale atto di programmazione nell’ambito della prevenzione collettiva. Il PNP raccoglie l'esperienza dei Piani precedenti, enucleandone punti di forza e criticità, ed intende essere un "Piano" per una promozione della salute e una prevenzione attuata attraverso azioni che si dipanino in un quadro strategico di quinquennio fissando obiettivi comuni prioritari supportati da strategie e azioni evidence based. Per tale motivo il Piano definisce un numero limitato di (macro) obiettivi di salute misurabili e intende valutare i risultati raggiunti attraverso indicatori di outcome o di output dei processi sanitari per i quali sia dimostrabile una relazione tra output e outcome.

Il Piano recepisce gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale e incorpora gli obiettivi già decisi all'interno di Piani nazionali di settore per quanto attiene alla promozione, prevenzione e tutela della salute, nonché gli adempimenti previsti dal quadro normativo. Nel fare ciò da un lato intende promuovere l'armonizzazione degli obiettivi formalizzati in tali atti garantendo un approccio complessivo di sanità pubblica; dall'altro, tiene conto dei contesti regionali e locali ai fini della declinazione e attuazione dei macro obiettivi.

 

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La proposta si inserisce nella direttrice indicata dalle linee di indirizzo 2013 del Comitato ex art. 5 del D.lgs. 81/08 per la realizzazione nell’anno 2014 di linee comuni delle politiche nazionali ed il coordinamento della vigilanza in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, dove per l’edilizia si prevede che il controllo in modalità coordinata tra gli organi di vigilanza si effettui anche attraverso la realizzazione di iniziative di formazione congiunta tra ASL e Direzione territoriale del lavoro, a garanzia di uniformità di azione della pubblica amministrazione sul territorio.

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La nuova UNI 10738/2012 consente agli operatori del settore (professionisti e ditte installatrici aventi i requisiti tecnico professionali) di valutare lo stato di sicurezza degli impianti a gas esistenti indipendentemente dall’anno di costruzione, ovvero senza tenere conto della norma in vigore all’epoca della realizzazione dell’impianto stesso. La norma è anche uno strumento pratico ed un valido riferimento per valutare lo stato di sicurezza degli impianti nelle occasioni di controllo ispettivo. Per queste motivazioni il corso  si prefigge lo scopo di fornire ai partecipanti le principali nozioni di controllo  di un impianto a gas anche in sede ispettiva in modo da saper valutare, durante le occasioni di lavoro (istruttoria, sopralluogo, indagini, pareri e/o provvedimenti), le situazioni a rischio prive dei requisiti minimi di sicurezza  per poterne prescrivere gli adeguamenti.  Il Decreto Ministeriale  n. 37/2008 prevede, tra l’altro, la possibilità di redigere un documento denominato “Dichiarazione di rispondenza”, il decreto non indica però quali sono gli elementi da controllare, e le modalità operative da adottare durante gli accertamenti, allo scopo la norma UNI 10738/2012 con il rapporto tecnico di verifica previsto dalla norma stessa, colma tale lacuna.

Il Corso in oggetto di cui alla Del Reg. 399/2014 tende ad identificare gli elementi di base per l’esecuzione dell’attività di controllo ufficiale verso i laboratori che eseguono analisi in regime di autocontrollo identificare gli elementi di base per l’esecuzione dell’attività di controllo ufficiale verso i laboratori che eseguono analisi in regime di autocontrollo affrontando i temi della programmazione dei controlli, delle risorse tecniche e delle modalità operative oltre gli eventuali provvedimenti conseguenti l’accertamento di irregolarità e l’informazione/comunicazione con le parti interessate.

Il Corso in oggetto si pone l’obiettivo di verificare come le aziende sanitarie toscane abbiano, in questo ultimo anno, utilizzato i servizi attivi attraverso il Sistema informativo della prevenzione collettiva.

Questo strumento è pensato, infatti, per permettere alle aziende sanitarie di gestire in maniera integrata i dati sanitari, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale.